ВНИМАНИЕ: ПОТЕНЦИАЛЬНАЯ КОГНИТИВНАЯ ОПАСНОСТЬ
A causa della natura non meglio spiegata di SCP-120-IT e i recenti avvenimenti ad esso collegati, il seguente documento è stato classificato come potenzialmente pericoloso e reso inaccessibile al personale non autorizzato tramite l'uso dell'agente memetico letale D4ISY-D4Y.
Proseguire a proprio rischio e pericolo.
— Felice Ridolfi, direttore DITC
[ДОСТУП ПОЛУЧЕН]
Объект #: SCP-120-IT
Класс объекта: Кетер
Особые условия содержания: Ogni testimone di SCP-120-IT deve essere interrogato, per poi ricevere un trattamento di amnestici di classe C. A seguito dell'evento 120-B (vedasi Addendum 120-B), ogni informazione circa SCP-120-IT è da considerarsi classificata e inaccessibile al personale privo di autorizzazione 120-IT/4. Ulteriori dati riguardanti l'anomalia e casi collegati sono contenuti nel Sito Minerva a fini di studio, e sono a disposizione del team di ricerca ad essa incaricato. Il comando del team è stato assegnato al Dr. Pacifico.
Описание: SCP-120-IT è un pericolo cognitivo che instaura una serie di falsi ricordi riguardanti l'infanzia in soggetti con in comune alcune delle seguenti caratteristiche:
- Aver commesso un reato grave.
- Aver vissuto un trauma in età infantile.
- Vivere una relazione intima tossica.
- Aver subito molestie o stupri.
- Aver tentato il suicidio una o più volte.
- Essere emotivamente instabili o in stato di depressione.
SCP-120-IT si basa su eventi realmente accaduti, ma crea notevoli distorsioni in essi, dall'intensità variabile.
È stato notato come nell'80% dei soggetti ciò abbia portato ad un miglioramento dell'umore, con la rimanente percentuale presentante gli effetti opposti. In entrambi i casi, tentativi di autolesionismo e/o suicidio sono piuttosto frequenti.
Non si conosce quanto ciò incida sull'effettivo tasso di suicidio in Italia, ma si stima poco più del 0,█%.
Data la natura imprevedibile dell'anomalia in questione, rintracciare i soggetti prima che si verifichino gli effetti collaterali risulta quasi impossibile.
Ogni manifestazione di SCP-120-IT ha in comune la frase "Fu una bella giornata", la quale viene ripetuta con piccole varianti più volte dai testimoni e istanze di SCP-120-IT. Le motivazioni di ciò sono ancora oggetto di ricerca.
Ritrovamento: SCP-120-IT si è manifestato la prima volta in data 03/11/1989 su suolo italiano, in un soggetto identificato come Paolo Famulari e residente a █████, Calabria. L'uomo è deceduto 3 giorni dopo l'evento, dopo esser stato ricoverato in un ospedale della zona. La Fondazione è venuta a conoscenza di ciò a seguito di un picco di casi simili registrati in quella parte d'Italia, ed è dunque intervenuta.
Trascrizione dell'intervista 120-A
Intervistato: Antonio Gigliotti
Intervistatore: Dr. Morelli
Premessa: Il signor Gigliotti è uno psichiatra dell'ospedale dove Famulari è stato ricoverato. L'intervista è stata eseguita per ricevere una testimonianza circa il comportamento dell'uomo. Le informazioni da noi ottenute si sono rivelate utili all'indagine su SCP-120-IT, e quindi di seguito elencate.
[INIZIO LOG]
Morelli: Buonasera signor Gigliotti, scusi ancora per il disturbo.
Gigliotti: Buonasera anche a lei. Non si preoccupi, inizi pure l'intervista.
Morelli: Molto bene. Allora, innanzitutto, mi può parlare del signor Famulari?
Gigliotti: Beh, qui lo conoscevano tutti. Poche volte lo si vedeva uscire di casa la sera, dopo aver lavorato, specialmente dopo la morte di sua moglie.
Morelli: Cosa successe?
Gigliotti: Incidente stradale. Lei morì, lui al volante si salvò miracolosamente. Accettare di aver provocato la morte della persona a te più vicina non deve essere facile. Non mi meraviglio di come possa esser degenerato così tanto.
(Il Dr. Morelli si appunta qualcosa sul taccuino)
Morelli: D'accordo. Mi può dire come hanno trovato il signor Famulari?
Gigliotti: Non mi è stato detto molto, so che alcuni vicini hanno chiamato la polizia per segnalare urla provenienti dal suo palazzo. L'hanno trovato disteso a terra, intento a procurarsi lievi tagli alle ginocchia e alle braccia con un coltello da cucina. L'hanno bloccato e portato in emergenza qui. Si è opposto molte volte a noi, e ha persino tentato di aggredire un'infermiera. Continuava a ripetere frasi sconnesse e prive di senso, non ci ha mai dato retta. Non credo avremmo potuto fare nulla per lui.
Morelli: Le ha riferito qualcosa in particolare?
Gigliotti: Qualcosa di particolare? Tra i suoi discorsi deliranti parlava anche di suo figlio, ma non ha mai avuto figli.
Morelli: Suo figlio?
Gigliotti: Si, continuava a ripetere dove fosse suo figlio e che quello era il giorno del suo compleanno. Gli abbiamo chiesto di calmarsi, ma non ne aveva intenzione. Era completamente andato, ci parlava di un luogo dove tutti i desideri diventano realtà e che lo avevamo portato via da lì.
Ricordo, balbettava continuamente di un rituale, o qualcosa del genere, che ci avrebbe salvati tutti da qualcosa. Non diedi tanto peso a ciò che diceva.
Morelli: Non ricorda esattamente ciò che ha detto riguardo a questo rituale?
Gigliotti: Non saprei dirle con certezza. Grazie a quel rituale avrebbe potuto rivedere sua moglie. Ci disse che gli era stato promesso da qualcuno, e che poteva finalmente morire felice. Non ha parlato di nient'altro.
Morelli: Sa dirci qualcosa sulla frase: "Fu una bella giornata"?
Gigliotti: Sulla fra- Sì! Lo ripeteva sempre, anche nel mezzo di un discorso… si fermava e la diceva con calma, poi riprendeva con le urla. Come fa a saperlo?
Morelli: Stiamo investigando su casi simili… ognuno ha in comune questa frase. Non posso scendere nei dettagli, mi spiace.
Gigliotti: Capisco, scusi la domanda.
Morelli: Può raccontarmi nello specifico cosa successe la notte della sua morte?
Gigliotti: Era sera tardi, saranno state le undici passate, non ricordo bene. Mi stavo preparando per tornare a casa e stavo cercando le chiavi nelle tasche delle mia giacca, vicino a me c'era il dottor Mario Marrazzo, pace all'anima sua.
(Gigliotti abbassa lo sguardo e scuote lievemente la testa)
Morelli: Eravate amici?
Gigliotti: Sì, colleghi da molto. Era una brava persona.
Morelli: Se la sente di andare avanti?
Gigliotti: Sì, sì. Mi scusi ancora. Sentimmo delle urla rimbombare nel corridoio, e realizzammo in fretta che appartenevano a Famulari. Ci siamo dunque piombati sul posto. Era in piedi e si stava contorcendo e dimenando, era completamente nudo ed erano visibili i molti tagli che aveva sul corpo. Credo si fosse strappato i vestiti in preda al dolore. Alcuni erano graffi, altri si poteva chiaramente vedere che erano provocati da qualche lama, e formavano cerchi e simboli simili a delle mani. Alcuni erano freschi, non so quando se li sia procurati o quantomeno se sia stato lui a farlo. Abbiamo chiamato aiuto e Mario ha provato a bloccarlo e riportarlo nel lettino. Si è fermato improvvisamente e l'ha aggredito, provando a strangolarlo. Io ho fatto il possibile, ma non sono stato in grado di fermarlo. Ho provato persino con un coltello, ma ogni colpo non sembrava fargli nulla, quanto meno a livello di dolore. I soccorsi sono arrivati troppo tardi, e sono entrambi morti, uno per dissanguamento, l'altro per soffocamento.
Morelli: Condoglianze. Ha altro da dirci?
Gigliotti: No, non credo. Questo è tutto quello che so.
Morelli: La ringrazio per il suo aiuto, ci è stato utile. Arrivederla.
Gigliotti: Aspetti…signor Morelli.
Morelli: Mi dica?
Gigliotti: Fu veramente una bella giornata?
[FINE LOG]
Dichiarazione di Chiusura del Dr. Morelli: Il comportamento aggressivo della vittima, così come riferito da Gigliotti, sembra esser stato causato dalla sua impossibilità nel compiere un "rituale". In cosa questo consista non ci è dato saperlo, ma ho diversi sospetti che ciò sia legato all'autolesionismo, pratica che accomuna ogni evento di SCP-120-IT. La vittima è stata inoltre descritta come incapace di percepire dolore tramite lame, quindi è possibile che non si procuri i tagli per appunto farsi del male, ma che ciò abbia uno scopo maggiore. Che sia proprio quello di morire? Che senso avrebbe allora ferirsi prima? Ho bisogno di interrogare direttamente un'istanza di SCP-120-IT, solo così potrò ricevere delle risposte.
L'abitazione del signor Famulari è stata perlustrata onde trovare possibili informazioni circa SCP-120-IT, ed è stato rinvenuto un taccuino che conservava diverse note scritte da esso.
Di seguito sono riportate alcune.
Oggi ti ho sognata. Perché mi guardavi così? Non è colpa mia.
Mi dispiace, mi dispiace così tanto. Se solo potessi rimediare ai miei errori. Farei di tutto.
Non ricordo cosa tu mi abbia detto, mi bisbigliavi parole vuote, prive di significato. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dai tuoi occhi. Mi giudicavano. Perché?
Mi fa male la testa, continuo ad immaginare quel momento. Non riesco a non pensarci, non importa quanto Antonio provi ad aiutarmi, i suoi sforzi sono inutili. Sono passati 3 anni da quando ho rovinato tutto, e continuo a ricordare come fosse ieri. Continuo a sognarlo.
Esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa esci dalla mia testa
Non è reale, mi continua a ripetere questo. No. Devo andare via da qui, mi sento soffocare.
Oggi mi hai parlato di nuovo, ma non eri tu. Non puoi essere tu, non ho mai creduto a questo genere di cose. Ti prego dimmi se sei veramente tu, ho bisogno di saperlo.
Mi sono svegliato e stavo sudando. Mentre dormivo mi sono graffiato il petto, e sanguinava. Non sono sicuro di esser stato io, ma questa è l'unica ragione logica. Niente di quello che sta succedendo è logico, non so nemmeno se sia reale. Non so più distinguere quello che sto vivendo.
Ho sbagliato ed è tutta colpa mia, e ho sbagliato di nuovo anche oggi.
Antonio voleva solo aiutarmi ma ho peggiorato tutto. Era l'unico che voleva aiutarmi.
Abbiamo discusso un po' davanti al bar, dopo lavoro.
Continuava a ripetere che avevo bisogno di aiuto e che era meglio per me prendermi una pausa da tutto questo, ma non posso. Non posso permettermelo.
Abbiamo litigato e mi ha detto che è tutta colpa mia se mi trovo in questa situazione. Ha ragione.
Tu cosa mi consigli di fare adesso?
Mi hai parlato anche stanotte, oggi ti ho capita. Scrivo per non dimenticarlo.
Stavi seduta su una panchina e guardavi l'orizzonte, ti sei voltata e mi hai chiamato.
Mi sono seduto vicino a te. Mi hai chiesto se volessi cambiare tutto questo, e io ho risposto di sì.
Mi hai offerto un coltello, come le altre volte. Come le altre volte ho guardato il cielo con te e ammetto che fosse proprio una bella giornata. Il mare era silenzioso e mi sono ricordato tutte quelle volte che abbiamo fatto il bagno in quel posto. Mio figlio mi ha sorriso e l'ho preso in braccio. E' da tempo che non provavo una sensazione simile. Speravo di non svegliarmi più.
Mi hai fatto una proposta, e ho accettato. Spero solo di aver fatto tutto giusto.
Potevo sentire i fiori, le margherite cantare.
Si facevano trascinare dal vento, ognuna assieme all'altra.
Ero passato al negozio di elettronica, so bene quanto piacciano a Luca quegli aggeggi.
Hai mai provato quella sensazione di nostalgia e angoscia? Quando ti senti sciogliere dentro come un gelato lasciato al sole. E brucia. Fa male ma è liberatorio. In quel momento volevo evaporare e diventare tutt'uno con il vento. Non ha senso, scusa.[ILLEGGIBILE]
. Non ha senso. Non ha senso.
Sono convinto che il regalo gli piacerà. Non voglio più svegliarmi da tutto questo. A quanto pare anche gli incubi sanno essere dolci.
Antonio non è mai esistito.
Ulteriori pagine del diario sembrano esser state strappate.
Trascrizione dell'intervista 120-B
Intervistato: Maria Rizzini
Intervistatore: Dr. Morelli
Premessa: La signora Rizzini ha manifestato sintomi riconducibili ad SCP-120-IT.
[INIZIO LOG]
Morelli: Buon-
Rizzini: Cosa volete da me? Perché sono qui?
Morelli: Signora, si tranquillizzi, voglio solo farle alcune domande.
Rizzini: Cosa volete sapere?
Morelli: Ci sono arrivate alcune segnalazioni di comportamenti "inusuali", da parte sua.
Siamo qui per chiarire la faccenda.
Rizzini: Non so di cosa lei stia parlando, lasciatemi andare.
Morelli: Abbiamo notato i diversi tagli sul suo corpo, e al nostro arrivo era ancora intenta a procurarseli, e non si è fermata nemmeno quando glielo abbiamo chiesto. Saprebbe darmi una ragione?
Rizzini: Non sapete di cosa state parlando, io ho bisogno di farlo!
Morelli: Me ne dia una ragione, e sarà tutto più facile, signora.
Rizzini: Non dirò una singola parola a voi bastardi, non avete il permesso di entrare nella mia proprietà!
Morelli: Perché ha aggredito la sua vicina di casa?
Rizzini: Io- si era accorta! Voleva chiamare la polizia e mi avrebbero arrestata! Non volevo farle del male, volevo solo fermarla.
Morelli: Però in mano aveva un'arma, se non sbaglio delle forbici da cucina.
Rizzini: Quelle non erano…non erano per farle del male, servivano a me.
Morelli: Per l'autolesionismo, immagino.
Rizzini: Come osa chiamarlo così? Lei non può parlare in questo modo! Non sto facendo del male a me stessa, voglio solo rivedere mio marito!
Morelli: Suo marito?
Rizzini: Senta, io non voglio tutto questo. Mi lasci completare ciò che devo e finalmente potrò rivederlo.
Morelli: Signora, non ci risulta lei fosse mai stata sposata.
Rizzini: Ma di cosa parla? Mio marito mi ha lasciata da qualche anno ormai.
Morelli: E quando sarebbe stata l'ultima volta che lo ha visto?
Rizzini: Pochi giorni fa. Sembrerà strano ma è proprio così, è merito suo se adesso so di tutto questo. L'ho sognato ieri, era proprio lui.
Morelli: E cosa le ha detto?
Rizzini: Che esiste il paradiso. Che posso raggiungerlo finalmente.
Morelli: E lei pensa che suicidandosi lo potrà rincontrare?
Rizzini: Suicidio? Non è la parola esatta. Non ne ho la minima intenzione.
Morelli: E cosa vuole fare allora?
Rizzini: Rivivere quelle che furono delle belle giornate. A ogni taglio posso sentirne i ricordi riaffiorare…mi fa stare meglio.
Morelli: Non capisco, signora, non ha molto senso ciò che dice.
Rizzini: Lei non può sapere, né lei né la mia vicina potevate. Ma si fidi, arriverà il suo momento, verrà qui ad aiutarvi prima o poi.
Morelli: Chi?
(La signora Rizzini procede a mordersi la lingua, iniziando a soffocare)
Morelli: Cosa? Guardie!
[FINE LOG]
Dichiarazione di Chiusura del Dr. Morelli: L'enigma dei tagli è forse spiegato. Ma come è possibile ciò? Le vittime si tagliano per ricordare il passato, o per modificarlo? Ciò di cui sono convinto, al momento, è che questo è il rituale di cui parlava il signor Famulari. La signora Rizzini ha citato qualcuno, molto vagamente. Potrebbe trattarsi effettivamente di suo marito, o di qualcuno che ne assume le sembianze? Sono arrivato a quest'idea valutando le diverse note lasciate nel taccuino della prima vittima. Anch'essa si riferiva alla propria moglie, ma non era convinta che si trattasse effettivamente di lei. Rivivere quelle che furono delle belle giornate… non riesco ancora a capire bene cosa intendano. Se ciò che vogliono è quello di ricordare eventi mai accaduti per stare meglio, perchè poi si suicidano?
Trascrizione dell'intervista 120-C
Intervistato: D-5304
Intervistatore: Dr. Morelli
Premessa: D-5304 ha manifestato sintomi analoghi a quelli di SCP-120-IT, e dunque è stata intervistata per comprendere la natura dell'anomalia.
Le telecamere di sorveglianza hanno registrato la comparsa di una figura non identificata, la quale si è avvicinata all'orecchio di D-5304 dormiente, per poi svanire.
[INIZIO LOG]
Morelli: Buongiorno D-5304. Come si sente?
D-5304: Ho solo un po' di mal di testa, ma sto bene.
Morelli: Ha avuto esperienze "particolari" di cui vuole parlarci?
D-5304: Solo qualche incubo, ammetto che è stato strano.
Morelli: Cosa c'è di strano?
D-5304: Gli incubi, non ne ho mai fatti di simili. Sembravano molto reali, se può avere senso.
Morelli: Me li può descrivere?
D-5304: Non lo so… no.
Morelli: D-5304, per favore, sii collaborativa.
D-5304: Non capisco cosa ci sia di particolare in tutto questo, ho solamente avuto degli incubi. Per questo mi sono ferita al petto, l'ho fatto inconsciamente nel sonno.
Morelli: Lo capisco, ma la situazione è più seria di quanto può pensare, e ho bisogno che me ne parli con la massima onestà. Lo faccio per il tuo bene.
D-5304: Per il mio bene? Come può lei aiutarmi?
Morelli: Ascoltando ciò che hai da dire. I sogni sono spesso il riflesso della realtà, sa? A volte sogniamo ciò che ci è rimasto particolarmente impresso e di cui evitiamo di parlare.
D-5304: Io non lo so. Credo che mi trovassi nella mia casa d'infanzia, prima di tutto questo. Ero in soggiorno ed ero immobile.
Morelli: Vai avanti, ti ascolto.
D-5304: Ero ferma, incapace di fare qualsiasi movimento. Sentivo un formicolio lungo la schiena, e prudeva. Non sapevo di trovarmi in un sogno, per me in quel momento era tutto vero. Era tutto così vivido nei miei ricordi, potevo percepire ogni singola cosa attorno a me, era un sensazione…non sono in grado di descriverla bene.
Sembrava come se stessi vivendo tutto per la prima volta, ma che in realtà fosse soltanto la replica di qualcosa di passato, ma che non ricordavo fino a quel momento. Un déjà-vu, insomma.
Morelli: Sì, ho afferrato il concetto.
D-5304: Lui era lì, esattamente di fronte a me, solo qualche metro ci separava. Lui la stava picchiando.
Morelli: Chi?
D-5304: Sono sicura fossero i miei genitori. I loro volti erano oscurati, come se li avessi eliminati dalla memoria, e tutt'ora non riesco a ricordarne i lineamenti. Forse è meglio così. La sentivo urlare. In quel momento ho iniziato a tremare, sia per la paura che per il prurito, che stava diventando insopportabile.
(D-5304 si ferma per qualche secondo)
D-5304: Da una finestra vedevo la luna e si stava lentamente ingrandendo. Forse è solo una mia impressione, ma credo che stesse assistendo a tutto questo, che stesse guardando verso di me e che in qualche modo mi stesse…valutando, credo. Attorno a me era molto buio. Sentivo le cicale. La giornata era proprio bella.
(D-5304 si ferma per qualche secondo)
D-5304: Io lo imploravo di smettere, ma non mi voleva ascoltare. Era come se non esistessi, in quel momento, o quanto meno così mi sentivo.
Avevo paura, ma non riuscivo a fare un singolo passo. Sono sempre stata una codarda.
Morelli: Vai avanti.
D-5304: Poi tutto rallenta e poi si blocca. Ogni cosa smette di muoversi, sembrava come se il tempo si fosse fermato, ma io, al contrario, ero finalmente libera di spostarmi.
Tutto ha smesso di aver senso per qualche secondo, stavo come cadendo in un vortice bianco e nero.
In fondo potevo chiaramente vedere un coltello, quelli da cucina.
Ho capito subito cosa dovevo fare, ho allungato il braccio e l'ho raccolto.
Poi è comparsa una figura, non so chi fosse, era simile a me.
Morelli: Una figura?
D-5304: Diciamo di sì, non riuscivo a vederla bene, era leggermente offuscata, ma potevo vedere le diverse somiglianze che aveva con me. Gli occhi erano l'unica parte visibile con chiarezza.
Mi ha parlato, non ricordo cosa mi abbia detto, forse l'ho ignorata. Poi è finito tutto.
Morelli: Ti sei svegliata?
D-5304: Sì.
Morelli: Questo sogno ti ricorda qualcosa?
D-5304: Ovvio. Sì… sì. È esattamente ciò che è successo. È come se avessi rivissuto la parte peggiore della mia vita, e poi all'improvviso è cambiato tutto. Ho risolto tutto con quel coltello. Ho visto benissimo gli occhi di quel bastardo nel momento esatto in cui gli ho trapassato il petto. Non se l'aspettava, lo stronzo.
Morelli: È possibile che sia stata questa figura offuscata a suggerirti di fare ciò?
D-5304: No. Sono stata io, è stata una mia decisione.
Morelli: Ricordi quando successe ciò, nella vita reale?
D-5304: Sei anni fa. Avevo sedici anni. Quando arrivò la polizia diedero a me la colpa, omicidio. Poi siete arrivati voi e adesso mi ritrovo in questo fottuto posto.
Morelli: Non credo di avere altre domande. Grazie per l'aiuto.
D-5304: Dottore…
Morelli: Lo so, fu una bella giornata.
[FINE LOG]
Dichiarazione di Chiusura del Dr. Morelli: Da quel che risulta a noi, D-5304 è stata arrestata per omicidio del marito e dei due figli, ed è stata condannata e presa in custodia dalla fondazione. La testimonianza dunque sembra essere completamente falsa, influenzata da SCP-120-IT, che ha modificato drasticamente i ricordi. Adesso quindi D-5304 è convinta di aver ucciso suo padre a seguito di una violenza.
Questa volta, la vittima ha saputo fornire una descrizione completa di SCP-120-IT, e ha saputo darmi alcune risposte.
La presenza di una "figura" al centro di tutto è ormai chiara, e quale sia il suo scopo lo è in parte. Ma la vera domanda che mi pongo è: perchè modificare i ricordi? Perchè lo fa?
D-5304 deve essere tenuta sotto stretta osservazione per i prossimi giorni, dopodiché si farà uso di amnestici.
Trascrizione AD-120-B
Premessa: Il Dr. Morelli è stato trovato senza vita, disteso sulla scrivania del suo ufficio e con in mano un coltello, tramite il quale si è inferto diversi tagli e in particolare uno netto alla gola. Una registrazione è stata scoperta in quello che era il suo cellulare. Di seguito la trascrizione completa.
[INIZIO REGISTRAZIONE]
Morelli: Che cos'è tutto questo?
Entità: Non ricordi?
Morelli: Chi ha parlato?
Entità: Eri qui, saranno stati almeno quarant'anni fa. Volevi solo giocare a pallone.
Morelli: Chi sei tu?
Entità: È buffo. Molti mi fanno questa domanda. È davvero così rilevante? Sono qui solo per aiutarti.
Morelli: Come potrei crederti?
Entità: Non dicevi lo stesso ai tuoi intervistati? Di collaborare. Sembravi spazientito ogni volta che ponevano la tua stessa domanda. Tutto si ripete sempre.
Morelli: Dove mi trovo?
Entità: Tutto si ripete sempre.
Morelli: Non capisco…
Entità: Hai mai provato, nella tua vita, la voglia di rivivere un momento passato? Accompagnata dalla consapevolezza che ciò sia impossibile. Ci vuole poco a realizzare che l'essere umano sia debole, così superfluo nella sua esistenza.
Morelli: Perché me lo chiedi?
Entità: Perché io posso eliminare questa paura definitivamente.
(silenzio)
Entità: Attorno a te non puoi che vedere dolore e odio, tutto questo fa parte della misera condizione umana. Guarda lì, un bambino. Perché piange, Francesco?
Morelli: Sono io.
Entità: Perché piange?
Morelli: I compagni lo hanno deriso. Ha fatto perdere la sua squadra di calcio.
Entità: Eppure non vedeva l'ora di giocare, all'inizio. Era la sua prima partita. Anche creature così pure come i bambini sanno essere crudeli.
(silenzio)
Entità: E dove sono i genitori?
Morelli: Non ci sono.
Entità: Ma qualcuno teneva a te.
Morelli: Sì.
Entità: Tua nonna.
Morelli: Perché mi fai vedere questo?
Entità: Tua nonna morì quell'estate, non le potesti mai chiedere scusa per quello che le avevi detto.
Morelli: Cosa vuoi da me?
Entità: Un uomo consumato dall'alcool voleva solo avere una famiglia.
Una vecchia solitaria voleva provare per la prima volta l'amore eterno. Un'omicida sentire il sentimento della vendetta e sfogarsi per gli abusi un tempo subiti.
Cosa vuoi tu?
Morelli: Non voglio questo.
Entità: So cosa vuoi. Ti conosco, Francesco.
Morelli: Non è vero.
Entità: Da quanto tempo non vedi la tua famiglia?
(silenzio)
Entità: I tuoi figli? Anche loro hanno un padre assente, proprio come te. Vuoi che vivano quello che hai vissuto tu?
Morelli: Cosa devo fare?
Entità: Solo lasciarti andare. Pensa ai tuoi ricordi, e rendili eterni. Quando hai fatto, punta alla gola.
Morelli: E poi?
Entità: Poi ci sarà un nuovo inizio.
[FINE REGISTRAZIONE]
Dichiarazione di Chiusura del Dr. Pacifico: A seguito di questo incidente, è stato notato un leggero aumento di casi tra i classe D in possesso della Fondazione.
Affinché non si ripetano situazioni simili, il personale è tenuto a riferire ogni sintomo riconducibile ad SCP-120-IT quanto prima possibile, e verrà messo in quarantena per maggiori accertamenti. In caso gli amnestici risultino inefficaci, il comando S5 e la SRE-M si sono espressi a favore per la terminazione.